Il Golosario 2011 - Guida alle cose buone d'Italia"
di Paolo Massobrio, ed. Comunica
Paolo Massobrio
I GIORNI DEL VINO
365 assaggi meditati e raccontati
Ed. Einaudi
pag. 296
[...] le cipolle borettane sottolio. Anni dopo a Boretto, risposi all'invito della sindaca per festeggiare la De.Co. (denominazione comunale) di quel prodotto straordinario e lì mi trovai in mano un bicchiere di Lambrusco scuro e brioso, che era proprio come quello che Peppone fece ingurgitare a don Camillo nella sagrestia, per obbligarlo a interrompere il digiuno. E' buono questo vino. Il produttore di chiama Amilcare Alberici e dal 1950 fa questo rosso con uve salamino e ancellotta. Il cuo Lambrusco lo bevi con rispetto osservando quella coltre scura e una schiuma che non accenna a spegnersi. Ed è come un soufflé. Lo bevi a sorsi ampi, amabile, festoso, vivo, pensando alla politica con il sorriso che andò in scena da queste parti.
Paolo Massobrio e Marco Gatti
L'ASCOLTO DEL VINO
Ed. Comunica
pag. 261
Vai a Boretto a cercare la cipolla del luogo che il sindaco ha vergato con la De.Co. Vai e trovati di fronte questo straordinario signore che sembra uscito da un racconto di Guareschi.
Già, anche il Lambrusco, scuro, madido di frutto, vivo che canta in bocca, importante, è da film alla Peppone e Don Camillo, come le cose buone che non hanno mai cessato d'essere prodotte così. Lo avremmo voluto baciare in fronte, davanti a quel sorso dal residuo dolce, che era come una stretta di mano, come quelle che solo la gente della Bassa sa dare.
Michele Marziani
LUNGO IL PO
Ed. Guido Tommasi
pag. 98
La Fogarina è uva tardiva, novembrina, usata soprattutto da taglio per dare colore e acidità ai vini. Nonostante la canzone, scritta da Vasco Scansani, "Cachi", amico del pittore Antonio Ligabue e autore di Bella Ciao (la canzone partigiana per l'attribuzione della quale ci fu una lunga disputa, anche giudiziaria, con la cantante Giovanna Daffini), l'uva Fogarina rischiava di scomparire, brusca in bocca e non più richiesta per tagliare altro vino. L'hanno custodita Ciro Zeni e Giuseppe Caleffi che ne hanno reimpiantato il vigneto e raccontata la storia nel piacevole libretto "La leggenda dell'uva Fogarina", ma soprattutto l'ha salvata Amilcare Alberici, piccolo produttore di vino contadino a Boretto che ancora la imbottiglia e la vende a fianco del Lambrusco Casalone, senza tema di smentita il più ghiotto, persistente, affascinante, potente Lambrusco reggiano. Il Casalone, fermentato in bottiglia, è vino cupo, setato e dissetante, con una spuma che da sola dà allegria e profumi ricchi ma sobri e importanti, d'uva e di cantina. Indimenticabile.